L’indistruttibile Studio Gainax – Parte 3

L’indistruttibile Studio Gainax (Callum May – ANN)

Tra febbraio e marzo 2018 su AnimeNewsNetwork è stata pubblicata una serie di articoli scritti in lingua inglese da Callum May e dedicati alla storia dello Studio Gainax: questa retrospettiva ha fatto emergere interessanti dettagli che non sono di pubblico dominio e che sono indispensabili per comprendere non solo la genesi di Evangelion ma anche e soprattutto lo sviluppo dell’industria dell’animazione giapponese. Alcuni lettori ci hanno chiesto di tradurre gli articoli in italiano e abbiamo accettato di buon grado, in quanto questi testi vanno a completare il lavoro di ricerca a 360 gradi che Distopia svolge da sempre non solo su Evangelion ma su tutto quanto lo riguarda, anche alla luce delle attuali vicissitudini della Gainax.

L’obiettivo che ci prefiggiamo è quello di pubblicare una traduzione al mese.

Tenendo come punto fermo la fedeltà di traduzione, abbiamo reso più armoniosi alcuni periodi e abbiamo corretto alcune inevitabili imprecisioni del testo originale.

In questo terzo articolo vengono affrontate le vicende della Gainax dalla chiusura della General Products al successo di Neon Genesis Evangelion.

Indice L’indistruttibile Studio Gainax
Parte 1Parte 2Parte 3Parte 4

Sarebbe una menzogna dire che i problemi che lo staff della Gainax aveva con Toshio Okada fossero puramente economici. Lo staff era sempre più frustrato dalla sua personalità forte e dal suo non agire: Okada era solito fare grandi progetti per lo studio, che poi non mise mai in pratica, e annunciare di essere prossimo a dimettersi salvo rimangiarsi quanto detto. Il general manager Yasuhiro Takeda lo avrebbe successivamente definito un “ostacolo” alle loro nuove produzioni anime, ma la rimozione di Okada non rappresentò una soluzione semplice a tutti i problemi della Gainax e ciò che seguì fu l’anno peggiore nella storia dello studio, che fu salvato da una serie eccezionale.

L’indistruttibile Studio Gainax – Parte 3

1992 – L’anno peggiore della General Products

È difficile determinare se Toshio Okada fosse un buon presidente, ma la storia ci dice che perlomeno Okada è stato una figura importante all’interno dello studio e uno dei capisaldi alla base dell’immagine otaku della Gainax. Perciò rimpiazzarlo non fu un compito semplice e da ciò si generò una strana dinamica per cui due persone potevano di fatto sostenere di essere il presidente dello Studio Gainax. Per i fan era l’accreditato regista Hiroyuki Yamaga a guidare lo studio. Per gli investitori era Takeshi Sawamura a rivestire la carica di presidente, un lavoro che aveva già svolto affiancandosi a Okada nei due anni precedenti.

Hiroyuki Yamaga riflette sul passato della Gainax in un'intervista per AniGamers

Questo fu il primo passo della trasformazione della Gainax in ciò che Okada avrebbe successivamente definito una “normale società”. In qualche modo le responsabilità finanziarie, orari di lavoro ragionevoli e programmazioni organizzate sono antitetici al concetto stesso di Gainax in quanto studio, ma pensandoci bene lo studio non sarebbe sopravvissuto agli anni successivi con la strategia del caos di Okada. La Gainax aveva appena finito di lavorare a uno dei propri progetti più complessi, Nadia – Il mistero della pietra azzurra, solamente per affrontare il peggior anno della vita dello studio.

Fino a quel momento, la General Products poteva essere considerata una società collegata alla Gainax. Sebbene fosse supportata finanziariamente dalla Gainax e avesse la medesima gestione generale, la General Products aveva reputazione, immagine e obiettivi totalmente separati dalla Gainax. Uno dei suoi più grandi successi fu l’istituzione della convention di figure e merchandise Tokyo Wonder Festival nel 1985, successiva a un più piccolo evento di successo tenutosi l’anno precedente presso il negozio della General Products. L’evento inizialmente aveva luogo al terzo piano del Tokyo Metropolitan Industrial Trade Center e nel corso degli anni crebbe fino a occupare l’intero edificio.

Comunque, se da un lato la General Products era stupita dalla grande partecipazione, questo non coincideva con l’idea iniziale della compagnia. Sebbene il Wonder Festival fosse popolare, le vendite dei garage kit avevano gravi problemi. L’evento era amato dagli appassionati di figure, garage kit e e altro merchandise, ma non promuoveva efficacemente la merce della General Products. Questo condusse alla decisione della compagnia di tirarsi fuori dalla gestione del Wonder Festival e di consegnarla al proprio concorrente, Kaiyodo, nel 1992. Venticinque anni dopo, nel 2017, il Wonder Festival di Kaiyodo vantava un pubblico di oltre cinquantamila visitatori.

Il Wonder Festival del 2017 al Makuhari Messe - foto di Tokyo Otaku Mode

Questo non fu l’unico tentativo fallito, da parte della General Products, di promuovere i propri prodotti. Nel 1989 venne creata l’adesso famigerata General Products USA con Lea Hernandez e Toren Smith. I piani iniziali consistevano nell’importare il merchandise sia della General Products sia di anime generici negli Stati Uniti, dove gli appassionati di anime consideravano l’acquisto di merce a tema anime ancora come una caccia al tesoro. Hernandez ha successivamente ricordato che i membri della Gainax/General Products erano gran lavoratori ma pessimi uomini d’affari. Una parte della loro strategia di business sarebbe consistita nell’acquistare prodotti da Animate e rivenderli a prezzo maggiorato negli USA, una strategia che li fece finire sulla lista nera di Animate prima ancora di aver iniziato.

Con una pessima comunicazione tra il lato statunitense e quello giapponese, una quantità irrisoria di merchandise effettivamente spedito e i mancati pagamenti allo staff statunitense, la General Products USA fu uno dei progetti Gainax peggio gestiti. Ad ogni modo il tentativo di impossessarsi del mercato americano ebbe come risultato la creazione dell’AnimeCon ’91, la prima convention americana a essere sponsorizzata da una compagnia all’interno dell’industria giapponese dell’animazione. Sebbene l’AnimeCon sia durata solamente un anno, venne successivamente convertita nell’Anime Expo nel 1992, attualmente la più grande convention anime degli Stati Uniti.

L’AnimeCon ’91 si aprì con un AMV di 11 minuti

Con vari tentativi falliti di vendita nonostante piani ambiziosi sia in Giappone sia all’estero, la General Products venne chiusa e incorporata nella Gainax nel 1992, dopo dieci anni di affari. Fino a quel momento la General Products era usata come uno strumento per finanziare le produzioni anime della Gainax, ma a causa dell’attitudine della Gainax di tentare di svilupparsi nel maggior numero possibile di direzioni, la General Products continuò ad avventurarsi in territori sconosciuti che alla fine condussero la compagnia alla propria fine.

1992 – L’anno peggiore dello Studio Gainax

Il 1992 fu un lungo anno per la Gainax. Oltre alla fine della General Products, lo studio aveva difficoltà nel lanciare un nuovo progetto di serie TV o di film. La Gainax restava ancora a galla grazie ai videogiochi di successo di Takami Akai, soprattutto con il lancio di quella che sarebbe diventata la serie di titoli Princess Maker, ma questo era uno studio nato per creare anime.

Illustrazione di Aoki Uru realizzata da Yoshiyuki Sadamoto (1992)

All’epoca il nuovo presidente Hiroyuki Yamaga era determinato a produrre un seguito de Le ali di Honneamise, intitolato Aoki Uru. Yamaga aveva tentato in precedenza di lanciare il progetto come il primo film diretto da Hideaki Anno, ma Toshio Okada rifiutò la proposta in più occasioni, asserendo che l’idea non fosse abbastanza interessante. Okada giunse al punto di giurare che non avrebbe mai permesso a Yamaga di realizzare Aoki Uru, sostenendo che fosse solamente un plagio del film di Walter Hill del 1984, Strade di fuoco.

Con Okada fuori dai giochi, Yamaga prese l’iniziativa di riavviare il progetto Aoki Uru nel 1992. Nonostante i dubbi di Yasuhiro Takeda sui finanziamenti, il team Gainax si gettò a capofitto nel progetto, realizzando il character design e scrivendo sceneggiature. Questa volta c’era un accordo vantaggioso con Bandai Visual perciò si continuava a lavorare al progetto con la speranza di trovare il budget prima o poi: ciò significava che la Gainax stava pagando il proprio staff per produrre un film che non era nemmeno sicura di concludere.

Con la chiusura della General Products giunse improvvisamente la certezza che la Gainax non avrebbe in alcun modo potuto finanziare direttamente Aoki Uru. Lo studio faceva affidamento sulla General Products per finanziare i nuovi progetti fin da DAICON IV, ma senza quel supporto non c’era altra opzione se non terminare completamente la produzione di Aoki Uru. Okada riteneva che la Gainax sarebbe diventata una normale compagnia dopo il suo abbandono, ma la verità è che la chiusura della General Products fu l’ultimo chiodo sulla bara dello sviluppo di folli progetti presso la Gainax.

Design di caccia per Aoki Uru (1992)

Nessuno alla Gainax prese bene la produzione di Aoki Uru: addirittura prima che il progetto venisse fermato, l’avanzamento della produzione era minimo e c’era pochissima fiducia nel fatto che alla fine il film potesse approdare nei cinema. Il 1992 fu un anno in cui la Gainax non riuscì a produrre i propri anime. Molti membri dello staff se ne andarono e molti di più pensarono di imitare gli ex colleghi. Un gruppo se ne andò per formare lo Studio Gonzo come risposta diretta alla mancata creazione di anime da parte della Gainax.

Quando fu finalmente chiaro che Aoki Uru non poteva essere prodotto, il presidente Sawamura riunì tutto lo staff, annunciò l’interruzione del progetto Aoki Uru e dichiarò che non vi era la certezza di poter pagare gli stipendi da quel momento in avanti. Questo fu il modo con cui Sawamura ridimensionò la compagnia senza dover licenziare nessuno: da quel momento una grossa parte dello staff semplicemente se ne andò; tutti coloro che rimasero affrontarono una drastica riduzione della paga o addirittura non ricevettero più uno stipendio.

Lo Studio Gainax era davvero prossimo alla propria fine, ma Sawamura era convinto di avere un piano per risolvere la situazione.

1995 – Neon Genesis Evangelion e il Peggior Piano Possibile

Mentre lo staff di Aoki Uru era fermo dopo la cancellazione della produzione, il suo regista aveva dato il via a un nuovo progetto con il supporto della King Records. Quando Hideaki Anno giunse alla Gainax svelando che un suo amico della King Records gli aveva chiesto di lavorare su un anime assieme alla sua compagnia, lo staff si mise immediatamente all’opera sul primo anime televisivo dopo quattro anni.

Neon Genesis Evangelion (1995)

La produzione stessa di Neon Genesis Evangelion fu colma di momenti drammatici. Sebbene Evangelion fosse un progetto Gainax, in realtà c’erano solamente tre dipendenti Gainax che lavoravano continuativamente alla serie, mentre la maggior parte della produzione aveva luogo presso la Tatsunoko Productions, molto più grande della Gainax. Secondo Toshio Okada, Anno gli rivelò che la perdita dei cel prima che venissero filmati fu colpa della Tatsunoko, intendendo che fu perso del tempo per rifare alcune scene. Se la Tatsunoko era lo studio principale di produzione, la Gainax era la responsabile dei problemi di programmazione che si manifestarono tra i due studi durante tutta la produzione.

Hideaki Anno continuava con la sua tipica abitudine di lavorare su un episodio alla volta anziché pensare a un finale che avrebbe tirato le fila di tutto. Okada paragona lo stile di Anno a quello di un mangaka, in quanto entrambi si focalizzano sulla realizzazione di un capitolo alla volta, piuttosto che sulla pianificazione di un percorso specifico verso la conclusione della storia. Ovviamente questo metodo funziona nei manga in cui lavora una persona, o al massimo due, ma per Eva ciò significava che sceneggiature e storyboard arrivavano troppo tardi agli animatori. In alcune interviste successive Anno diede la colpa dei problemi relativi al finale televisivo di Neon Genesis Evangelion alla programmazione o al budget, ma Okada afferma che Anno odi ricevere domande sugli ultimi due episodi.

Ciò nonostante la serie fu un successo senza precedenti e inatteso, al punto tale che alla Gainax non si preoccuparono di far parlare ad Asuka un tedesco corretto, poiché non immaginavano che qualcuno in Germania avrebbe visto lo show. La serie dominò le classifiche di vendita dei DVD e divenne un fenomeno culturale. La Gainax si era rassegnata a pensare che gli anime fossero soltanto una delle cose che volevano creare e che ci fossero altre attività da intraprendere per fare soldi. Akai lasciò la compagnia nel 1994 e portò la serie di Princess Maker con sé, mentre Evangelion fu un successo e l’idea di aver creato un anime che portasse effettivamente soldi sembrò un miracolo allo staff Gainax.

Pen² di Neon Genesis Evangelion vince il premio Best of Show all’Anime Expo 1999

Non solo Evangelion stava vendendo bene, ma grazie a Eva molte persone erano attirate dai videogiochi Gainax in vendita in quel periodo: negli anni seguenti si produssero videogiochi di successo legati a Evangelion, come Neon Genesis Evangelion: Girlfriend of Steel del 1997 e, nel medesimo anno, venne creato un altro finale della serie TV con il film The End of Evangelion.
Questo successo fu un miracolo per la Gainax in quanto studio e soprattutto per il presidente Sawamura: per lui Evangelion rappresentò un’imperdibile occasione per rimettere tutte le cose al proprio posto. La Gainax era così vicina alla fine, dopo il fallimento di Aoki Uru e dopo la chiusura della General Products, da costringere Sawamura a ricorrere a misure disperate per mantenere in vita lo studio, arrivando persino a commettere una truffa.

Alcuni teorizzano che questo fosse un tentativo da parte di Sawamura di mettere da parte del denaro in modo tale che lo studio non avrebbe mai dovuto correre nuovamente il rischio della bancarotta. Altri ritengono che non fosse in grado di gestire così tanto denaro e avesse commesso un errore in buona fede. Ad ogni modo nel 1998 il presidente dello Studio Gainax Takeshi Sawamura venne arrestato per evasione fiscale, dopo otto anni dal suo ingresso nella compagnia.

Restate sintonizzati per il quarto e ultimo capitolo in cui parleremo degli effetti che Neon Genesis Evangelion ha avuto sullo studio, dell’uscita di molti membri dello staff e dello stato attuale della Gainax.

Testo originale in lingua inglese scritto da Callum May e pubblicato su Anime News Network.

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Informazioni su Nevicata

Appassionato di animazione e fantascienza, Nevicata rimane inevitabilmente folgorato da Neon Genesis Evangelion. Nel 2003 apre il sito Distopia. Nel 2016 fonda l'Associazione Culturale EVA IMPACT.
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